LA PAVIDEA STEELTRADE SCALDA I MOTORI
La Pavidea Steeltrade scalda i motori. La formazione fiorenzuolana da ormai una settimana sta allenandosi con impegno e determinazione per arrivare all’appuntamento col campionato già pronta e partire così col piede giusto. La squadra appare compatta e piena di ottime individualità, con uno spirito di gruppo già arrivato ad alti livelli. Una carta molto importante da calare sul parquet e che la rinnovata compagine del tecnico Omar Amoros vuole sfruttare fino in fondo.
“Il gruppo è la squadra-ha affermato l’allenatore italo argentino-e tutto è in perfetta sinergia. Il gruppo può diventare un valore aggiunto determinante, perché una squadra senza gruppo perde un po’ della propria potenza e può diventare più vulnerabile. E così ci possono essere formazioni molto forti tecnicamente, ma che non riescono ad avere un gruppo affiatato ed altre meno tecniche, ma solide ed unite. Io preferisco queste”.
-Il “progetto giovani” voluto quest’anno dalla società, è una scommessa o una sfida?-
“La Pavidea Steeltrade ha una età media di 21 anni a fronte di una altezza di 180 centimetri. Quando è stata presa la decisione di affidarsi alle giovani per disputare la B/2 si è pensato ad una scommessa, ma adesso che siamo stati ripescati in B/1, questa scommessa diventa una vera e propria sfida”.
-La B/1 è una esperienza nuova per la società, un campionato stimolante, lungo, difficile, ma pieno di fascino. Ci vorrà più intelligenza o servirà più carattere?-
“Credo sarà necessaria più forza soprattutto in attacco, perché questo è un campionato dove sotto rete bisognerà essere tonici. Le ragazze dovranno mettersi in testa di studiare di più, dovranno superare diverse prove ed esami e se non si applicheranno al meglio, ci sarà da soffrire”.
-I tempi non sono adatti a stilare pronostici, però è logico chiedersi dove potrà arrivare questa Pavidea Steeltrade?-
“Non possiamo saperlo adesso. Il nostro obiettivo è arrivare alla salvezza senza romperci troppo la testa, giocando una buona pallavolo. Però, non mi stancherò mai di dirlo e ripeterlo fino alla esasperazione, bisognerà studiare di più, non accontentarsi del diploma di maturità, perché giocare in B/1 è come andare alla Università. E il diploma non basta”.
FRANCO BONATTI