2014-2015

MARIA CHIARA CROTTI


Dalla C alla B/2 il passo è breve. E non soltanto perché c’è di mezzo solo una categoria. Maria Chiara Crotti si trova proiettata in una nuova dimensione. Sicuramente diversa da quella alla quale aveva fatto l’abitudine. Per la ventiquattrenne atleta reggiana, la Pavidea Steeltrade sta diventando un punto di riferimento importante dal quale poter ricavare preziosi insegnamenti sia tecnici che agonistici. Molta panchina e pochi minuti a calcare il parquet. Ma quello scarso minutaggio concessole dall’allenatore Davide Zanichelli, è stato di quelli buoni. Il “jolly” di Correggio ha realizzato un punto nella gara giocata contro l’Arbor Interclays di Reggio Emilia. Come dire: profeta in patria. E questo, per adesso, le basta ed avanza.
“Giocare tre minuti di orologio e segnare un punto-conferma la pallavolista biancoblu-non è cosa molto comune. Sono soddisfatta per quello che ho saputo dare alla squadra in quei centottanta secondi. Certamente mi sarebbe piaciuto vincere la partita, ma va bene lo stesso così”.
-La B/2 te l’aspettavi così?-
“Non avevo avuto modo di capirla fino in fondo. Adesso devo affermare che in questo tipo di categoria la Pavidea Steeltrade può arrivare molto lontano. Organico, qualità e spirito ci sono e credo che il campo mi darà ragione”.
-Molti campionati di serie C. Cosa ti porti dietro di quegli anni?-
“Innanzitutto quattro anni di play offs. Esperienze sempre da provare anche se non è arrivata la promozione. E poi tante vittorie che portano sempre soddisfazioni. A Fiorenzuola ho saltato il fosso e tutto serve a fare esperienza”.
-Sapere ricoprire diversi ruoli, è un vantaggio o uno svantaggio?-
“L’uno e l’altro: il vantaggio deriva dal fatto che hai la possibilità di stare in campo di più, lo svantaggio sta nell’avere tutti gli occhi addosso. Da te pretendono sempre il massimo ed al minimo errore ti castigano”.
-Hai dovuto fare i conti con qualche problema fisico. Quanto ne ha risentito il rendimento?-
“Tantissimo. Un mese e mezzo fa, prima dell’infortunio, stavo bene. Avevo entusiasmo e grandi motivazioni. Poi mi sono dovuta fermare e tutto è cambiato. Poco a poco mi sto riprendendo, ma ancora adesso faccio fatica a trovare la forma migliore”.
-Stai facendo moltissima panchina. Ma anche lì si può imparare-.
“Sì. Sono contenta anche se non gioco mai. Davanti a me ho compagne di squadra fortissime ed è da loro che devo cercare di recepire gli insegnamenti. E sapere di avere sul parquet importanti punti di riferimento, mi rende tutto più facile”.
-Come ti trovi con l’allenatore?-
“Davide Zanichelli non lo conoscevo prima di arrivare qua a Fiorenzuola. Mi ero messa in testa che avesse un carattere un po’ chiuso. Ma con il passare del tempo mi sono resa conto di avere sbagliato. E’ una persona molto disponibile e che può darti una mano in tutto. A volte parla poco, ma comunque vede tutto quello che c’è da vedere e questo è importantissimo per crescere”.
FRANCO BONATTI