LORENA AMASANTI
E’ cresciuta e maturata nella squadra della sua città. Lorena Amasanti si tiene stretta Fiorenzuola e la maglia della Pavidea Steeltrade. Una questione di pelle, ma anche un atto di riconoscenza ed amore verso la città di provincia dove è nata. La parentesi alla Bakery Piacenza è già alle spalle. Una esperienza utile, che l’ha migliorata, ma il suo presente restano Fiorenzuola, il “Palamagni”, i tifosi e quella casacca tanto voluta e che lei si è cucita addosso. Ventiquattro anni da compiere a giugno, una laurea in Scienze della Formazione nel cassetto, ma soprattutto una innata passione per la pallavolo, Lorena sta vivendo una nuova stagione importante. Mettendoci impegno, cuore, carattere e motivazioni. Il posto fisso nello scacchiere del tecnico Davide Zanichelli se l’è meritato. A suon di schiacciate. Potenti. Imprevedibili. Decisive. Le doppie cifre si sprecano. Ventuno punti contro l’Arbor Interclays, tredici contro Ferrara nel Cuore. E poi ventuno contro il Gramsci Reggio Emilia, sedici contro l’Easy Desio. Esempi significativi. Numeri che non tradiscono. La sua presenza in campo si vede, si sente. Se ne accorge il pubblico. Se ne accorgono le avversarie. Che spesso devono arrendersi. All’evidenza.
“Sì-conferma il numero 5 della Pavidea Steeltrade-è un rendimento che mi soddisfa. Credo abbia influito molto anche il cambio di ruolo. Nel passaggio da opposto a schiacciatrice, mi devo abituare anche a ricevere e non soltanto ad attaccare. Se devo essere sincera, sono nata opposto e mi trovo certamente meglio così. Però riesco ad adattarmi con facilità ad altre situazioni tattiche”.
-Fiorenzuola ti ha cresciuta, nella Pavidea Steeltrade hai giocato molti anni e sei maturata. Che significato ha per te giocare nella squadra della città dove sei nata?-
“E’ bellissimo. E’ come tornare a casa. A Fiorenzuola ho giocato già agli inizi della Arda Volley. Sono sempre stata inserita in formazioni piene di talenti e molto competitive. Mi sono tolta parecchie soddisfazioni come ad esempio disputare i play offs e centrare la promozione in B/2. Emozionante”.
-Fiorenzuola è il tuo presente. Sarà anche il futuro?-
“Spero. La squadra è ottima, il gruppo e l’ambiente sono solidi, armonici ed uniti. Credo che con uno scenario del genere i risultati arriveranno”.
-Enrico Mazzola, Omar Amoros, Giuseppe Cremonesi, Davide Zanichelli. Allenatori tanto diversi tra loro o ritieni ci siano similitudini?-
“Decisamente diversi. Ognuno ha dato una impronta personale alla squadra. Enrico Mazzola lavorava molto sulla tecnica individuale e con lui sono cresciuta molto. Amoros curava più l’aspetto caratteriale. Cremonesi ha portato avanti un discorso di alto livello senza riuscire a centrare il salto di categoria, pur avendo a disposizione una squadra molto competitiva. Adesso sto lavorando con Davide Zanichelli, che è un allenatore non troppo fissato sulla tecnica, ma guarda più alla squadra nel suo complesso. Come si può intuire, le differenze sono parecchie”.
-L’anno scorso alla Bakery Piacenza non hai saltato nemmeno un allenamento. Quest’anno ad inizio stagione ti è capitato un infortunio che ti ha fatto stare fuori parecchie settimane-.
“Purtroppo è vero. E’ stato un inizio di campionato difficile. L’infortunio al mignolo della mano mi ha spiazzato. Non ero abituata a stare fuori così tanto tempo. Vedere la partita dalla tribuna è stata una sofferenza grandissima. Meglio giocare”.
-Papà Domenico, mamma Laura e il tuo fidanzato Davide ti seguono sempre. E tua sorella Eleonora?-
“Beh, mia sorella ha un posto importante nell’ufficio commerciale della Vodafone e per lei il sabato è sacro. Comunque mi ha promesso che qualche volta verrà a vedermi, magari in qualche gara importante”.
-Fuori dal campo che ragazza sei?-
“Semplice. Mi piace divertirmi con la mia compagnia di amici, ma non sono quella che si dice una “discotecara”. Il mio è un divertimento più tranquillo. Ma a me piace così”.
-Nel tempo libero cosa ti piace fare?-
“Adoro ascoltare musica. Di tutti i generi. Quando gli impegni sportivi me lo consentono, vado a qualche concerto. Ho visto Ligabue e Jovanotti. Mi sono divertita molto. E poi ho la fortuna di avere genitori appassionati della musica anni ’60 ed allora mi sto abituando anche al revival”.
-Progetti per il futuro?-
“Mi piacerebbe sfruttare la mia laurea in Scienze della Formazione, ma con i tempi che corrono credo dovrò adattarmi ad altre situazioni. Adesso sto portando avanti il doposcuola al Centro Educativo di Alseno, un impegno che mi sta dando parecchie soddisfazioni”.
-Hai qualche ringraziamento speciale da fare?-
“Enrico Mazzola mi ha cresciuto e dato fiducia, facendomi diventare un’altra giocatrice. Credo che il mio grazie debba andare innanzitutto a lui. Poi non posso dimenticare papà, mamma e Davide, il mio fidanzato. Il loro sostegno e la loro fiducia mi hanno aiutato sempre a superare anche i momenti meno felici”.
FRANCO BONATTI