ALYSSA HODZIC
Da Vigolzone a Fiorenzuola. Storia di una passione. Lo sport, a qualsiasi livello, contribuisce a formare fisico e carattere. Se poi si pratica con passione e costanza, diventa anche qualcosa di importante per costruirsi il futuro. Per Alyssa Hodzic sport significa pallavolo. Una scelta fatta non tanto per caso, ma dettata dalla voglia di mettere in evidenza qualità e fisico. La diciottenne “opposto” piacentina ha trovato la squadra adatta per mettersi in vetrina. Ha scelto la Pavidea Steeltrade, ma soprattutto ha deciso di misurarsi nel campionato di B/2. Palcoscenico da grandi che, però, non le fa troppa paura. Alyssa ha provato di meglio. La A/2 a Pavia. Come dire: se arrivi in serie A, i meriti li hai. La voglia di parquet ce l’ha dentro da tempo, ma per colpa di un infortunio non potrà tirarla fuori ancora per un po’. Lista di attesa. Sperando non sia troppo lunga. Perchè Alyssa di stare in panchina è già stanca. A Fiorenzuola ritrova Alice Morelli, amica da sempre e non soltanto negli spogliatoi. Vite parallele sul campo, esperienze comuni a Pavia e San Giorgio, ricordi indimenticabili. “Aly” guarda avanti. Il passato è già lontano. Il futuro è lì che aspetta. E lei è pronta ad afferrarlo. Perchè le occasioni arrivano una volta sola. “Devo dire la verità:-attacca Alyssa-la chiamata della Pavidea Steeltrade è stata una grande sorpresa. Non mi sarei mai aspettata di entrare a fare parte di questa società. Mi ritengo un po’ fortunata e adesso che mi si è presentata questa occasione, non me la faccio sicuramente sfuggire. Non vedo l’ora di ricominciare a giocare per dare il mio contributo alla squadra ed alle mie compagne di squadra”. -Da Vigolzone a Fiorenzuola. Storia di una passione-. “Sì. E’ vero. Ho cominciato a giocare nell’Under 16 e 18 del Vigolzone. Credo, però, che la svolta sia arrivata quando sono andata a giocare nella Riso Scotti Pavia assieme a Alice Morelli. Lì ho avuto l’opportunità di “assaggiare” la A/2. Esperienza indimenticabile”. -Tu e Alice avete preso strade parallele. Amiche fuori e dentro lo spogliatoio-. “Con Alice ho stretto una amicizia profonda che è nata proprio grazie alla pallavolo ed è proseguita nella vita di tutti i giorni, diventando sempre più stretta”. -Una carriera ancora tutta da costruire che si è inceppata quando è arrivato il grave infortunio che ti ha costretto ad andare sotto i ferri. Cosa è successo?- “E’ stato un boccone amaro da inghiottire. All’inizio è stata dura accettare la realtà, ma per fortuna ho avuto persone importanti che mi sono state vicino e mi hanno aiutata. Io ci ho messo tanta buona volontà ed ora i risultati si cominciano a vedere”. -Sei nata a Piacenza da genitori croati. Dì la verità: un pezzo di cuore è rimasto là, oltre il confine-. “E’ proprio così. Penso che, pur non essendoci nata, sia difficile dimenticare del tutto la terra di origine della tua famiglia. E’ qualcosa che, comunque, ti rimane dentro e non se ne va via. Nemmeno con il trascorrere degli anni”. “E’ normale lo facciano. Ogni estate andiamo a trascorrere là le vacanze. E’ una bella zona. Mi piacerebe molto viverci, perchè le persone sono aperte, solari e molto gentili con tutti”. -Come vedi la nuova B/2 che vi aspetta?- “Indubbiamente ritengo possa essere una svolta importante per il mio percorso sportivo. Questa categoria per me è completamente nuova, ma non mi fa paura. Voglio dare molto alla Pavidea Steeltrade, ho voglia di imparare, crescere e, sopratutto, tornare molto presto a giocare”. -Cosa è per te la pallavolo?- “Intanto è uno sport di squadra dove si vince e si perde tutti insieme. Per me è tutto: mi ha fatto crescere. E’ uno stile di vita. Questo sport mi ha insegnato parecchio: sono diventata leale, ho acquistato in determinazione e poi ho imparato a non mollare mai”. -Opposto. E’ il ruolo che desideravi?- “Direi di sì. E’ quello che mi piace di più. Non è fondamentale come possono essere quelli di alzatrice e banda, ma per me è il migliore”. -Dovrai aspettare ancora un po’ di tempo prima di tornare in campo. Ce la farai a seguire le tue compagne dalla tribuna?- “L’infortunio sarà difficile da dimenticare, ma sarà ancora più difficile guardare le partite dalla tribuna. Spero di tornare più forte di prima. Sto facendo fisioterapia, mi sto concentrando proprio su questo. Speriamo valga la pena”. – Morelli, Hodzic, Riboni. Tre under che insieme fanno 52 anni. Ma la voglia di imparare vale molto di più-. ” Credo che l’età in questi casi conti veramente poco. Piuttosto ritengo che tutto dipenda dalla grinta e determinazione che si mette in campo. La differenza sta tutta qui”. FRANCO BONATTI