ELISA PICCO
Non si è mai allontanata troppo da casa. Prima Crema, poi Lodi. A un tiro di schioppo da Capergnanica. Domenico Modugno cantava che “la lontananza è come il vento”. E allora Elisa Picco non vuole restare preda di scirocco o tramontana. Dopo due campionati con il Properzi ed una promozione in B/1, la diciannovenne cremasca ha deciso di restare sulle rive del Po. Ha scelto Fiorenzuola. Pochi chilometri più a Sud. La Pavidea Steeltrade l’ha catturata fin dal primo provino e il “libero” non ci ha pensato molto per prenotarsi un posto al sole. E poi farsi allenare da Giovanni Errichiello, che da giocatore ha vinto tutto, significa leccarsi i baffi. Elisa è già sintonizzata sulla lunghezza d’onda giusta, ha voglia di dimostrare le sue qualità. Tecniche, caratteriali e agonistiche. A Lodi ha assaggiato molta panchina, ma ha anche imparato parecchio. Impara l’arte e mettila da parte. Magari aggiungendoci ancora qualcosa. Alessia Testa le rende quasi una generazione e sarà lei la sua guida. Per farla crescere. La maestra e l’allieva. Elisa in campo ha dimostrato di saperci stare. Il ruolo di “libero” sa interpretarlo con intelligenza. Reattiva quanto basta per strappare qualche applauso. Anche da un perfezionista come Errichiello. Silvia, Valentina e Margherita saranno le compagne di stanza. Fiorenzuola diventerà la sua seconda famiglia. Poco lontano dagli affetti di mamma e papà. Che saranno i suoi primi tifosi. L’attende una stagione impegnativa ed una B/2 tutta da scoprire. Tu chiamale, se vuoi, emozioni. “E’ vero-attacca Elisa-quando si comincia una nuova avventura, si è sempre emozionati. AltrImenti non si comincerebbe niente. Per me quest’anno ha un sapore del tutto particolare, perchè so che dopo due campionati ho finalmente l’occasione di scendere in campo. E, in questo senso, non vedo l’ora”. -Fiorenzuola come scelta di vita?- “Certamente. Il mio sarà un vero e proprio cambiamento. Di mezzo c’è l’università ed allora diventa quasi logico cambiare destinazione. Rientrare a casa e non vedere la mia famiglia, per me, è una cosa del tutto nuova alla quale, comunque, mi abituerò”. -Hai giocato a Crema e Lodi. Non ti sei mai allontanata troppo da casa-. “Fortunatamente no, perchè ho sempre avuto ottime proposte che ho subito sfruttato”. -Ricordi dei due anni trascorsi alla Properzi-. “Mi sono sempre trovata alla grande. Ho avuto compagne di squadra fantastiche che sapevano come farmi sorridere anche quando avevo la classica giornata “no”. E poi mi davano ottimi consigli per farmi migliorare sotto tutti gli aspetti. Se permetti, vorrei ringraziare il tecnico Gianfranco Milano che è stato indispensabile nella mia crescita di atleta”. -Vivi a Capergnanica, duemila abitanti a due passi da Crema. Classico paesino dove tutti si conoscono-. “Sì. La realtà del piccolo centro urbano è bella proprio per questo. C’è sempre qualcuno che conosci con il quale scambiare due parole”. -Alessia Testa diventerà il tuo punto di riferimento e ti farà anche da maestra. Da imparare ci sarà parecchio-. “Mi rende quasi vent’anni. Da insegnare avrà molto, ma questo per me è un vantaggio. A diciannove anni c’è soltanto da imparare”. -Come stai vivendo la realtà fiorenzuolana?- “Ottimamente. Con le mie nuove compagne di squadra ho già un bel feeling sia personale, che sportivo. E poi c’è Gianni Errichiello, persona molto competente che certamente sarà in grado di insegnarmi molto dal punto di vista pallavolistico”. -Cosa chiedi al campionato?- “Personalmente quest’anno vorrei dimostrare sul campo tutto quello che ho imparato e quello che imparerò, in modo da essere utile il più possibile alla causa. E poi, come squadra, punteremo ad arrivare più in alto che potremo”. -Abiti a Fiorenzuola. Partecipi un po’ alla vita cittadina o te ne stai sempre tranquilla in casa?- “Qua ci sto soltanto durante la settimana, perchè i week end li trascorro con la mia famiglia a Capergnanica. Fiorenzuola non sono ancora riuscita a visitarla tutta, ma il mio impegno è farlo. Sono una ragazza che ama la compagnia e troverò il modo di farmi amicizie anche in Valdarda”. -Studi economia aziendale. Futuro da manager?- “Mah. Il progetto che ho in mente è quello di succedere a mio padre nella gestione della azienda di famiglia. Vedremo come andrà a finire, perchè nei miei desideri trova posto anche una esperienza all’estero. Nello specifico a Boston”. -Sei nata come “libero” o sei stata impostata da “libero”?- “Sono nata per ricoprire questo ruolo e sinceramente non mi vedo in nessun altro. Vesto la maglia “diversa” da quando avevo quindici anni. Perciò, avanti così”. -Hai scelto di scendere di categoria. Non lo consideri un declassamento? Anche alla Pavidea Steeltrade non avrai il posto fisso-. “Ho fatto la scelta di scendere un gradino della scala, perchè la B/2 la sento mia ed è una categoria nella quale posso esprimermi al meglio. D’accordo, non avrò il posto da titolare: siamo in tre “liberi”, considerando anche Martina Riboni e ne potrà giocare uno solo. Sarà una bella sfida, ma questo mi esalta”. -Cosa fa una ragazza di diciannove anni nel tempo libero?- “Io adoro i voti alti e quindi studio. Ma mi piacciono i films ed anche incontrarmi con gli amici. E se poi ho l’occasione di studiare assieme a loro, lo faccio molto volentieri”. -Come è il tuo rapporto con la cucina?- “Non sono un’esperta e soltanto adesso sto cominciando a impratichirmi. Ma ho le mie coinquiline Valentina, Margherita e Silvia che mi stanno insegnando a diventare una perfetta donna di casa!”. FRANCO BONATTI