SILVIA PEDEMONTE
La Pavidea Steeltrade ha fatto tredici. L’ultima tessera del mosaico è andata a posto. Silvia Pedemonte ha detto sì. Giochera` a Fiorenzuola. Un’altra tappa di una carriera in giro per l’Italia. Molto Nord, un paio di passaggi al Sud. Tra serie C e B. Con un blitz in A/2. Nella “sua” Lombardia. Trentasei anni, esperienza da vendere al migliore offerente, tanta voglia di non fermarsi. La “banda” di Voghera è pronta a scaricare adrenalina. Torna al di qua degli Appennini dopo due campionati nel Salento. La nuova realtà le va benissimo. Le compagne di squadra l’hanno già fatta una di loro. Silvia ha ancora tanto da dimostrare. Fiorenzuola è la piazza ideale per vivere altri momenti di gloria. L’altezza non la conforta, ma questo è un dettaglio che a lei interessa poco. Perchè il vino buono sta nella botte piccola. E i suoi centosettanta centimetri sa farli fruttare. Soprattutto sotto rete. Mancina, potente, dalla grande disciplina tattica, Silvia è alla decima stagione in B/2. Roba da Guinness. Il feeling con l’allenatore Gianni Errichiello è già cominciato. Ed è solido. Impegno, determinazione, simpatia, non le mancano. E’ un arrivo importante. Atteso. Che potrà diventare decisivo. Quando il gioco si farà duro. “Quest’anno-spiega Silvia-cercavo una squadra vicino a casa, per non allontanarmi troppo da mia sorella che aspetta un bambino. Mi è stato proposto di provare a Fiorenzuola. Ho seguito il consiglio e dopo due allenamenti il cerchio si è chiuso”. -Quando cerchi una squadra nella quale andare a giocare, spari nel mucchio o scegli secondo coscienza?- “Generalmente dico al mio procuratore la zona preferenziale. Lui mi propone una lista di formazioni potenzialmente interessate ad ingaggiarmi e poi scelgo tenendo conto delle referenze prospettatemi. Di solito trovo sempre società serie”. -Hai giocato molto al Nord e un paio di campionati al Sud tra Cosenza e Lecce. Dove è più facile?- “Mi rifiugio in una risposta molto diplomatica: al Centro”. -Nella tua carriera, c’è anche un campionato in A/2 con la maglia della Riso Scotti Pavia. Che ricordi hai?- “Indubbiamente è stata una esperienza positiva. Allenamenti duri, serrati, tante regole da rispettare e tantissimo impegno. Ma per me è stata soprattutto una grandissima emozione che tutti dovrebbero provare”. -Trentasei anni compiuti a febbraio. Una carriera lunghissima. L’esperienza non ti manca-. “Certamente. Ma non mi mancano nemmeno entusiasmo e voglia”. -Molte giocatrici hanno riti scaramantici da mettere in pratica prima delle partite. Tu ne hai?- “Eccome no. Vado in bagno almeno due volte!” -Sei mancina. Un vantaggio o secondo te è un handicap?- “Ai miei tempi ero una delle poche mancine e questo poteva diventare un vantaggio, ma adesso non credo cambi molto schiacciare col destro o con la mano sinistra”. -Questa sarà la tua decima stagione in B/2. Sei la classica giocatrice di categoria-. “Mah. Penso che tutte le categorie si equivalgano. L’importante è non fare mai mancare sul parquet voglia e, soprattutto, la grinta”. -Hai trovato casa a Fiorenzuola. Ti piace la vita di provincia?- “Io sono di Voghera e, sinceramente, non mi vedrei in una metropoli, anche se spesso ci vado per trovare i parenti. Meglio la tranquillità paesana”- -Sei la più anziana della squadra. Ti senti un po’ emozionata?- “Sono emozionata e tanto. Ma non per essere la più vecchia del gruppo, ma perchè non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura. Se non mi emozionassi più, smetterei di giocare”. -Errichiello è un allenatore che non scherza. Ti aspettavi allenamenti così duri ed intensi?- “Tutto sommato, sì. Ma io non ho mai avuto problemi in questo senso. Nonostante la mia età”. -Non hai mai detto: “va bene così, basta. Adesso appendo le scarpe al chiodo”?- “Parecchie volte. Il problema è che non ho ancora trovato il chiodo adatto!”. FRANCO BONATTI