ALESSIA TESTA
Quel “non preoccupatevi, prima o poi tornerò” pronunciato un anno fa, suonava come una promessa. Forse una sfida al tempo. Ma ogni promessa è un debito che va saldato. Ed allora ha mantenuto la parola. Quando, forse, nessuno ci credeva più. Alessia Testa rimette cuore, cervello e muscoli sul parquet. L’arquatese a denominazione di origine controllata torna ad indossare la maglia di “libero” con rinnovato entusiasmo e motivazioni. A trentacinque anni. Con alle spalle una maternità. Roba da stropicciarsi gli occhi. Da “sogno o son desto?”. Un esempio di serietà ed attaccamento ad una società che le ha dato sempre molto. Dal lato personale ed anche da quello sportivo. Un’altra tappa di una carriera piena di momenti esaltanti e significativi. Un altro capitolo di una storia che non vuole finire mai. La Pavidea Steeltrade riabbraccia un simbolo, un leader. Un punto di riferimento. Alessia sente di avere ancora molto dire e da dare. La sua presenza in campo potrà essere decisiva. Soprattutto nei momenti più difficili. Quando il gioco si farà duro. L’esperienza e le qualità ci sono. Il resto lo farà la voglia. Che è tanta. “Mi ha spinto la passione-precisa Alessia-ma ci metto anche un po’ di incoscenza. E’ una sfida: d’altra parte con una bimba di pochi mesi e all’età di trentacinque anni, senza la passione chi te lo farebbe fare?” -Quando hai deciso di tornare a giocare?- “Ci stavo pensando da un po’ di tempo. La voglia è sempre stata tanta. Quando aspettavo Linda e venivo a vedere le partite, mi dicevo che un ultimo anno avrei dovuto concedermelo per chiudere bene la carriera. Sinceramente non pensavo di doverlo fare ancora in B/2. Poi, quattro chiacchiere con la dirigenza, un buon compromesso e ho deciso di ricominciare da dove avevo lasciato un anno fa”. -Quanto ha inciso Gianluca in questa decisione?- “Siamo una famiglia e le decisioni le prendiamo di comune accordo. Senza la sua approvazione ed appoggio, non avrei mai ricominciato”. -Con Guccione, Barbarini e Sotera si riforma il gruppo dei play offs. Diciamo la verità: un po’ scaramantica la sei-. “Ma no. Quello che è stato è stato. Anno nuovo, squadra nuova, campionato nuovo. Tutto può succedere. L’importante è crederci sempre”. -Dietro hai Elisa Picco e Martina Riboni. Dovrai essere anche una ottima maestra-. “Qualche anno di esperienza l’ho messo da parte.Spero di trasmettere a loro la stessa passione che io ho per la pallavolo, ma soprattutto vorrei riuscire a portare il carattere, l’umiltà e la determinazione che ci vogliono per interpretare al meglio un ruolo delicato come è quello del “libero”. Poi, al resto, penserà Gianni”. -Una B/2 nuova, con un girone quasi inedito. Ti incuriosiscono le avversarie?- “Credo sarà un campionato molto stimolante e tutto da scoprire”. -Come gestirai famiglia, Linda ed allenamenti?- “Sarà un impegno per tutti. Gianluca, durante le trasferte e gli allenamenti farà il “mammo”, ma anche i nonni saranno coinvolti con loro grande soddisfazione”. -A questo punto, il record di Barbara Fagioli che ha smesso con la pallavolo giocata a 41 anni, torna in discussione-. “I records sono fatti per essere battuti. Ma io non lo batterò. Il primato lo lascio molto volentieri a lei”. -Errichiello allenatore. Un bel punto di partenza. Quasi esperto come te-. “Direi di sì. Lui nella sua carriera ha vinto moltissimo e ritrovarselo come allenatore è bellissimo. Con l’esperienza, non esageriamo. Con Gianni, sotto questo aspetto, non si può competere. Avrò ancora tantissimo da imparare”. -Una promessa ed un desiderio-. “La promessa è quella di dare come sempre il massimo. Il desiderio, beh questo l’ho espresso. Ma non lo dico”. FRANCO BONATTI