LIBERTAS VOLLEY FORLI’-PAVIDEA STEELTRADE FIORENZUOLA 3-2
LIBERTAS VOLLEY FORLI’: Giannetti 3, Morelli 13 Topolewska 3, Semati, Macchi (L), Bersani, Bernabè 9, Frangipane 24, Valpiani 12, Tardozzi 2, Maines 2. All. Andres Delgado. II° all. Tomas Nanni.
PAVIDEA STEELTRADE FIORENZUOLA: Donida 20, Crotti, Boniotti, Amasanti 18, Errichiello 18 Guccione 7, Ciarlini, Fanelli, Vignola, Allegretti13, Musiari (L). All. Davide Zanichelli. II° all. Corrado Longhi.
ARBITRI: Fabio Pasquali e Alessandro Fratellini di Bologna.
FORLI’-Secondo stop consecutivo e secondo tie break fatale per la Pavidea Steeltrade. Questa volta a firmare la sconfitta delle fiorenzuolane è stato il sestetto romagnolo della Libertas Forlì che ha saputo sfruttare al meglio le amnesie e disattenzioni avversarie, raccogliendo due punti che ridanno fiato e vigore alla corsa verso la salvezza. Le ragazze di Davide Zanichelli e Corrado Longhi hanno dimostrato una volta di più la loro difficoltà nella gestione delle gare in trasferta dove hanno raccolto soltanto otto punti, senza mai dare la sensazione di sapere imporre tecnica e potenza. Il punto raccolto sul parquet forlivese, associato ai successi di Offanengo e Sanda Brugherio, finisce per rendere ancora più difficile e complicata la corsa verso i play offs che, adesso, è lontana tre punti.
La Romagna accoglie la Pavidea Steeltrade con un cielo ancora grigio e uggioso. Il ciclone che qualche chilometro più a Nord ha scaricato neve in quantità industriale, ha portato piogge torrenziali e allagamenti. Il Palaginnasio “Ambrosini” è a due passi dalla stazione ferroviaria, in pieno centro storico. Una struttura funzionale con doppia tribuna e postazione per la stampa, ma che lascia a desiderare quanto a temperatura decisamente poco gradevole. Problemi di formazione per il tecnico di casa Andres Delgado che deve rinunciare a Gbola e Conte, portando in panchina l’infortunata Nicoletta Semati soltanto per il gettone presenza. In campo opposto, Zanichelli e Longhi incassano la indisponibilità di Lisa Ambrosini e mandano a referto Ilaria Fanelli. Il pubblico comincia ad affluire in barba all’orario da pre-diner e comincia a farsi sentire con forza. Arbitri venuti da vicino, Ciarlini e Valpiani vanno agli autografi di rito, musica per riempire l’attesa, uno sguardo all’orologio e si comincia. Libertas Forlì in maglia azzurra con banda bianca che si schiera alla sinistra della tribuna con Morelli, Macchi, Bernabè, Frangipane, Valpiani e Tardozzi al palleggio; Pavidea Steeltrade in maglia bianca con inserti blu notte che va ad occupare la metà campo i destra, presentandosi con Donida, Amasanti, Errichiello, Vignola, Guccione e Michela Musiari. Il “libero” di Montecchio Emilia è in condizioni fisiche non ottimali, ma stringe i denti, si imbottisce di Tachpirina ed è deciso a mettere a tacere le polemiche ed i malumori del dopo Gramsci. Sorteggio che favorisce le fiorenzuolane ed allora tocca a Veronica Vignola giocare il primo pallone. La gara entra subito nel vivo, le padrone di casa spingono sull’acceleratore decise a raccogliere punti ed applausi. La Pavidea Steeltrade ha maggiore qualità ed una tecnica individuale di alto livello, ma nessuno se ne accorge, perché le romagnole ci mettono cuore e coraggio tenendo sempre nel mirino le biancoblu che non trovano il guizzo giusto. Errichiello, Amasanti e Donida provano a fare alzare il punteggio, ma la Libertas è sempre lì, pronta alla replica. Il pubblico fa la sua parte, Donida sbaglia l’attacco, Stefania Bernabè piega mani e polsi a Lorena Amasanti, Greca Morelli va a punto e il Forlì va al break (16-14). La ricezione fiorenzolana zoppica, Michela Musiari chiude qualche buco, ma le ragazze di Delgado vanno in orbita con una ace di Morelli ed una botta di capitan Valpiani (22-17). Prova a correre ai ripari Davide Zanichelli con un time out, ma Valentina Guccione carica troppo il destro e manda lungo. La Pavidea Steeltrade è costretta ad inseguire e ci prova con Errichiello ed Amasanti che riducono il “gap”, anche con la complicità di Alma Frangipane che va a fissare il punteggio sul 23-20. Delgado va col time, ma le fiorenzuolane sembrano avere la forza per ritornare a ruota e quando Caterina Errichiello mura un attacco di Frangipane portando a Pavidea Steeltrade a “-1”, i conti sembrano tornare. Ma è solo l’illusione di un attimo, perché i conti li fa tornare Alma Frangipane che mette a terra il punto del set (25-23).
Il numero 12 forlivese diventa un incubo per le biancoblu anche nel secondo set che la Pavidea Steeltrade mette sui binari giusti, ma la Libertas non cede e resta incollata, impattando con Giorgia Bersani e scappando via con Greca Morelli (14-9). Reagisce il team di Zanichelli che si riporta sotto con una doppia invenzione di Elena Donida che firma pareggio e sorpasso (16-17). Si fa vedere anche Debora Allegretti che tiene botta, poi le fiorenzuolane decidono che il tempo delle mele è finito e vanno giù pesanti: ace di Allegretti, ace di Errichiello, piadina di Amasanti.Totale: Forlì 19, Pavidea Steeltrade 22. Il set è alle battute finali: Allegretti fa ace, Morelli sbaglia l’attacco e si ripete cacciando oltre la riga rossa il servizio, consegnando su un piatto di argento il set alle biancoblu (21-25).
Il ritmo comincia a salire, la Pavidea Steeltrade accelera e per le romagnole arrivano grattacapi. Errichiello non guarda in faccia a nessuno, Lorena Amasanti è senza pietà, Topolewska sbaglia la battuta e le fiorenzuolane decollano (4-10). Ma le emozioni non sono finite, perchè le padrone di casa azzeccano un paio di attacchi riportandosi sotto con una ace di Greca Morelli (8-11). Time per Zanichelli, Guccione colpisce, Errichiello pesca la diagonale migliore e i ripete per il punto numero 16. Set in mano alla Pavidea Steeltrade che gioca sopra le righe e si stacca decisa con Elena Donida (14-22). C’è un po’ di gloria anche per Maria Chiara Crotti da Correggio che va a rilevare Caterina Errichiello, facendosi subito vedere reattiva in ricezione. Libertas Forlì che vacilla, boccheggia e alza bandiera bianca andando in confusione su una palla velenosa sotto rete (17-25).
Visi distesi n casa fiorenzuolana, ma la gara è tutta un rebus di difficile soluzione. Quarto set avvincente: le romagnole vogliono ritagliarsi uno spazio importante, le fiorenzuolane vogliono chiudere i conti. Si va avanti in grande equilibrio, fino al break a firma della solita Alma Frangipane (10-7). Il pubblico alza il grido, la Pavidea Steeltrade perde un po’ di smalto e lucidità, ma la Libertas non ne approfitta ed allora Allegretti e Donida vanno a chiudere la falla (14-14). Cambia Zanichelli: fuori Errichiello e Ciarlini, dentro Boniotti e Vignola. Donida porta sul doppio vantaggio la Pavidea Steeltrade, ma la reazione forlivese è immediata ed è ancora Frangipane a dettare legge: schiacciata potente e pareggio (18-18). Lo spauracchio del tie break si fa sempre più forte e in campo ogni pallone può diventare decisivo. Colpo di pedale delle padrone di casa con una ace di Pamela Valpiani e una bordata della onnipresente Frangipane (21-18). Time out e cambio per Davide Zanichelli: in panca Allegretti, sul parquet Crotti. Serve a poco, perché Bernabè fa set ball e Valpiani chiude il conto (25-21).
Tie break servito. Parte decisa la Pavidea Steeltrade, ma l’entusiasmo e la determinazione della Libertas non conosce ostacoli: un paio di muri perfetti e la formazione di Andres Delgado lascia le fiorenzuolane a distanza di sicurezza (8-4). Frangipane va al doppiaggio, Maines va oltre, Allegretti prova a cambiare qualcosa con una aces, ma risolve poco. La Libertas ha più entusiasmo e forse anche più energie. Greca Morelli colpisce di precisione pe il match ball e tocca ancora a Alma Frangipane firmare il punto decisivo (15-8).
Finisce qua. Senza gloria. Con molta amarezza si riprende la strada che porta a casa. La Romagna ha portato soltanto un punto. Troppo poco. Davanti si sono messe a correre. Ci si consola con un po’ di musica, qualche “webbata”, una telefonata. Pizza, birra, caffè e grappino, questa volta, non servono. Non c’è niente da festeggiare. Una focaccia imbottita, un sorso d’acqua ed un po’ di frutta bastano e avanzano. E ancora una volta si deve girare pagina.l
FRANCO BONATTI