2014-2015

ANNA BONIOTTI

A Fiorenzuola è arrivata per fare esperienza. Per imparare l’arte della pallavolo e, soprattutto, migliorarsi. Ma non avrebbe mai pensato di trovare subito un posto da titolare nella nuova Pavidea Steeltrade. Invece l’infortunio subito da Lorena Amasanti alla vigilia della trasferta di Ferrara, le ha aperto le porte del parquet. E Anna Boniotti, bresciana di Gambara, un interessante passato da opposto al Volley Argentario di Trento, ha superato a pieni voti l’esame di maturità. Senza emozionarsi. L’allenatore Davide Zanichelli l’ha gettata nella mischia, convinto dalle sue qualità tecniche e da una spiccata duttilità tattica. Che in una “rosa” ridotta all’osso diventa fondamentale e può aiutare a risolvere situazioni complicate. Insomma, Anna non si può più considerare una semplice promessa, ma una realtà. Di quelle che non lasciano dubbi. A diciannove anni succede anche questo.
“Sono molto contenta-afferma il giovane talento biancoblu-Anche se mi è spiaciuto un po’, visto che il mio esordio è coinciso con l’infortunio di Lorena. E’ rimasta ferma per un mese , ma adesso è rientrata. Si è ripresa il suo posto sul parquet ed allora io dovrò impegnarmi di più per rientrare tra le sei elette. Però sono convinta che l occasioni per farmi valere non mancheranno”.
-Sei entrata nel sestetto base per le disgrazie altrui, ma adesso le disgrazie hanno colpito te. E’ arrivato il problema alla spalla destra-.
“E’ vero. Il momento era quello meno opportuno. Ma accettiamolo. D’altra parte con i guai fisici ho fatto l’abitudine. Due anni fa mi sono rotta il legamento crociato e quindi so cosa vuol dire. Dovrò avere pazienza per ritrovare l’efficienza fisica, ma questo non mi preoccupa”.
-Studi e abiti  Parma. Ti manca un po’ il calore della famiglia?-
“Questo è il terzo anno che sono fuori casa. Ormai sono abituata a non vedere i miei famigliari. Questa volta, però, le distanze si sono accorciate e incontro meno difficoltà a tornare a Gambara. Rivedere i luoghi natali, comunque, è sempre molto belo”.
-In famiglia fanno più il tifo per te i tuoi fratelli pallavolisti o papà e mamma?-
“Domanda da un milione di dollari. I miei fratelli, visti i loro impegni agonistici, non hanno troppo tempo per seguirmi. Però credono in me, nelle mie qualità. E comunque si informano sui miei risultati, come d’altra parte faccio io per i loro. Papà e mamma sono dalla mia parte e quando possono vengono a vedermi e sono molto contenti che io faccia parte della Pavidea Steeltrade”.
-Cosa ti ha colpito di questa B/2?-
“Partita dopo partita scopro aspetti sempre più interessanti. Parlando della squadra, mi ha colpito la velocità del gioco. Confesso che non ci ero abituata. Però sto studiando e devo affermare che mi piace quando il ritmo sale. Parlando i senso generale, mi sono accorta che c’è un ottimo livello tecnico e giocatrici esperte dalle quali posso imparare molo. Una vera fortuna”.
-Dove credi di dovere migliorare?-
“Beh, penso che la ricezione sia da aggiustare un po’. Dopo avere giocato da opposto, non è facile avvicinarsi a questo elemento fondamentale. Però è una sfida che mi piace. Mi impegnerò al massimo e prima o poi riuscirò a fare arrivare la palla a Giada Ciarlini. Anche in attacco credo di potere dare di più. La statura c’è, il fisico un po’ meno, quindi le mie schiacciate non risultano molto potenti. Lavorerò anche su questo”.
-Degli anni all’Argentario di Trento che ricordi hai?-
“Bellissimi, a parte l’infortunio al ginocchio. L’anno scorso abbiamo disputato un bellissimo campionato arrivando ai play offs con una formazione giovane. Ricordo volentieri anche tutta la società che mi è stata vicina nei momenti meno felici; poi i tanti allenamenti, le mie compagne di squadra ed anche le mie coinquiline con le quali ho riso moltissimo”.
-Nel tuo futuro quanta pallavolo ci sarà?-
 “Bella domanda. La pallavolo ci sarà sicuramente. Quanta non so. Se riuscirò ad affiancarla bene agli studi, sarò contentissima”.
-Dieci punti contro Ferrara, nove con l’Offanengo, sette a Lecco. Ti fanno paura queste cifre?-
“Tantissimo, ma perché sono basse! Scherzi a parte, penso di potere andare oltre. Al primo posto restano sempre i risultati della squadra, il rendimento personale conta meno”.
-Ringraziamenti particolari-
“Alla Pallavolo Fiorenzuola che ha creduto in me, all’allenatore alle compagne di squadra con le quali ho legato fin dal primo giorno. E poi, facendo un passo indietro, al Volley Argentario nella quale sono cresciuta ed a Paolo Reboani, uno dei miei primi allenatori che on dimenticherò mai”.
FRANCO BONATTI