SERIE B2 2018-2019

Umiltà e determinazione

Battere Lecco sembrava un sogno; con caparbietà, dedizione e un pizzico di follia le ragazze di Marini l’hanno trasformato in una dolce realtà. Una vittoria meritata, sudata ma netta, che proietta la giovane formazione biancorossa in testa al Campionato seppur in coabitazione con le cugine del Busa Gossolengo.

Nessuno si illuda : Lecco rimane la candidata numero 1 alla vittoria finale e lo dimostrerà nelle prossime partite. La squadra lombarda ha sbagliato una partita, ha trovato contro una formazione in serata di grazia e che aveva preparato il match minuziosamente, ma saprà tirare fuori gli artigli e la ritroveremo presto in vetta.

Le biancorosse invece dovranno essere brave a tornare immediatamente con i piedi per terra e affrontare la difficilissima trasferta di Marudo con la giusta umiltà e determinazione. Sarà un vero esame di maturità per le piacentine. L’anno passato Marudo rappresentò il felice inizio di una rimonta che portò la squadra di Marini dal penultimo posto al quinto finale. Speriamo che anche quest’anno Donida e soci possano far passare una serata felice ai propri tifosi.

Marudo però sarà un osso tutt’altro che tenero. La palleggiatrice, Cristina Treccani è una delle migliori interpreti del ruolo in questa categoria. Mani rapide, esperienza e fantasia al servizio di una batteria di attaccanti potenti, capitanate da Martina Martinelli, sogno  estivo fiorenzuolano, opposto mancino capace di “scrivere” sempre punteggi a doppia cifra. Alice Bocchino e Lucrezia Stefani le due bandi titolari anch’esse attaccanti temibili, mentre al centro il pericolo numero 1 è rappresentato da Mariachiara D’Adamo una delle migliori centrali a muro del Campionato.

In casa Pavidea in settimana ci sarà tanto lavoro anche per il fisioterapista, visti alcuni acciacchi che tormentano alcune biancorosse, ma come ha dimostrato Fabiana Dalpedri contro Lecco, anche chi ha giocato meno se lavora bene e con voglia di migliorarsi può sfruttare al meglio l’occasione e ora Marini sa di avere una freccia avvelenata in più nella propria faretra.